mercoledì 23 dicembre 2009

Ecomuseo della Valle d'Itria: il "comune" si fa bello! Strada dei colli: il "bene comune" sulla cattiva strada!

Ci sono momenti cruciali nell’attività di una Pubblica Amministrazione nei quali si può scegliere di imboccare una strada piuttosto che un’altra. La scelta di realizzare sui monti di Cisternino la c.d. “strada dei colli” è uno di questi. Il Comune di Cisternino poteva scegliere se imboccare la strada che conduceva al benessere e alla bellezza; oppure quella che porta ad un vicolo cieco, dove non si fa nulla per l’ambiente e si sceglie che siano i nostri figli e i nostri nipoti a pagare un enorme prezzo. Il 22 dicembre, il giorno prima della scadenza del termine fissato per la presentazione delle offerte per la gara di aggiudicazione dei lavori di realizzazione della “strada dei colli”, gli amministratori di Cisternino hanno organizzato un incontro per promuovere “il costituendo Ecomuseo di Valle d'Itria”.

Ebbene quale migliore occasione per il sindaco Convertini e l’assessore Baccaro per presentare la loro opera d’arte, il fiore all’occhiello del “costituendo ecomuseo”, il così detto pezzo forte da
esibire con orgoglio: una striscia di asfalto larga 11,50 metri e lunga 5 km sui monti che circondano la Valle d’Itria.



L’abitudine è un sentimento strano. Capita di mettere da parte le cose più importanti solo perché le si vede ogni giorno. Quando la bellezza dei nostri monti non ci sarà più, per avere lasciato spazio a strade e villaggi turistici, solo allora qualcuno punterà il dito contro iresponsabili dello scempio, ma potrebbe essere troppo tardi!!!
Battersi contro la realizzazione della “strada dei colli” e dei progetti di cementificazione che la accompagneranno, significa battersi per la solidarietà tra uomo e ambiente, significa contrastare il cumulo di negazioni del senso estetico, inflitte, ormai quotidianamente, a ciascuno di noi lungo le strade, sui mezzi di trasporto, nei posti di lavoro e tra le mura domestiche, ragione di frequenti risvolti di infelicità.

Si parla dunque di Ecomuseo della Valle d’Itria ma si costruiscono le strade in deroga ai vincoli, si costituiscono movimenti all’insegna dell’Ecologia, ma si consentono le trivellazioni a largo di Monopoli e la costruzione di strade nel parco dell’alta murgia.
Alcuni mesi fa il presidente Vendola a proposito della installazione di centrali nucleari in Puglia, rivolgendosi al Governo Berlusconi, fece la seguente affermazione: “se vorranno venire in Puglia a installare una centrale nucleare dovranno dotarsi di carri armati di ultima generazione: noi saremo a mani nude».


Gli amministratori comunali, provinciali e regionali che stanno permettendo la distruzione del nostro paesaggio, della nostra cultura, dei nostri simboli stiano pur certi che anche noi saremo a mani nude contro le ruspe che verranno a distruggere i nostri alberi, la nostra Terra, i nostri simboli, ma noi almeno ci saremo, augurandoci che, fino all’ultimo, anche loro saranno al nostro fianco per difendere la nostra amata Puglia.
Riteniamo che l'incontro per la presentazione dell'Ecomuseo della Valle d'Itria iniziativa, di per sé, senz'altro encomiabile - anche se davvero poco coerente con il programma di cementificazione degli amministratori di Cisternino – rappresenti un'ottima occasione per chiedere spiegazioni sull'imminente realizzazione della "strada dei colli" e sulla compatibilità di tale progetto con quello del "costituendo ecomuseo".


Comitato per la Salvaguardia dell’Ambiente
e del Territorio – Cisternino

nostradadeicolli(at)gmail.com


Da un articolo di Valerio Convertini
Parte il progetto «Mappe di Comunità ed Ecomuseo della Valle d’Itria». Una novità assoluta per una terra che ha bisogno di tutela e valorizzazione. Cos’è un Ecomuseo? E’ un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio. Il ruolo delle istituzioni è solamente propulsivo. Il Comune fornirà gli strumenti e il supporto tecnico. Poi saranno i cittadini a dar linfa al progetto che si propone di aumentare il valore del patrimonio storico e culturale. Non solo manufatti e monumenti antichi, ma anche paesaggi, architettura, l’arte del saper fare e le testimonianze orali della tradizione. Il piano non si limita all’area di Locorotondo. Sarà un percorso collegiale, d’intesa con i Comuni del comprensorio. Da qui l’invito rivolto anche a Cisternino, Alberobello, Martina Franca, Fasano e Monopoli a partecipare alla realizzazione dell’Ecomuseo.

L’esperienza compiuta in altre zone d’Italia parla chiaro. La realizzazione dell’Ecomuseo rafforza la vocazione turistica e culturale del territorio e dona un forte impulso alle produzioni d’eccellenza della zona. Ogni singolo Comune individuerà il proprio coordinamento. Per quanto riguarda il Comune di Locorotondo, promotore e coordinatore del lavoro è il Laboratorio di Urbanistica Partecipata, diretto dall’architetto Eugenio Lombardi. Il nucleo operativo verrà realizzato nel Centro di ricerca Basile-Caramia.

Domani, dunque, la presentazione al pubblico del progetto. Partirà poi la fase esecutiva. Entro la metà di febbraio verrà bandita la selezione del primo gruppo di lavoro, al fine di poter giungere ad una prima stesura progettuale entro l’autunno prossimo. I lavori dureranno complessivamente circa due anni, al termine dei quali l’Ecomuseo della Valle d’Itria, dopo il riconoscimento del Ministero dell’Ambiente, diventerà realtà.
→ Vai all'articolo

Ecomuseo della Valle d'Itria dalle pagine del sito del Comune di Locorotondo

Ecomuseo dalle pagine web di "Bari sud - Valle d'Itria"

Nessun commento:

Posta un commento