giovedì 17 giugno 2010

Strada dei Colli: dalla Regione un vento buono per i Monti di Cisternino

Il 9 giugno 2010 si è tenuto un incontro tra la delegazione del Comitato per la Salvaguardia dell’Ambiente e del Territorio di Cisternino e l’assessore regionale Angela Barbanente.
L’occasione di dialogo - scaturita da una nostra  richiesta di incontro subito accolta dall’assessore -  è stata molto apprezzata dal Comitato non solo per la qualità e la competenza del nostro interlocutore ma, soprattutto, per la disponibilità dimostrata dalla
professoressa Barbanente nell’affrontare il tema della salvaguardia del paesaggio dei colli comunali di Cisternino.
La necessità di preservare da una inesorabile colata di asfalto e di cemento il reticolo di stradine che - unitamente agli ulivi, i trulli ed i muretti a secco - caratterizza la bellezza dell’area, non è sfuggita all’assessore Barbanente la quale, ci ha assicurato, si sta già impegnando affinché non si realizzino infrastrutture che stravolgano quella rara e delicata armonia tra l’opera dell’uomo e la natura che contraddistingue i monti comunali. Ci rincuora che a fronte della cedevolezza di alcune amministrazioni al business del cemento ci sia chi, invece, sia sensibile ad un’idea di sviluppo che non debba necessariamente passare dal sacrificio delle nostre ricchezze storiche e naturali. Un chiaro segnale che la Regione Puglia avesse mutato atteggiamento nei confronti del progetto della “Strada dei Colli”, fortemente sostenuto dal Sindaco di  Cisternino, era stato colto nella assenza, dinanzi al Consiglio di Stato in fase cautelare, degli avvocati della Regione nel giudizio promosso da alcuni espropriati per bloccare l’opera. E siamo certi che dinanzi al TAR, quando si discuterà il merito del ricorso, il sindaco di Cisternino resterà da solo a difendere il progetto di una strada che stravolgerebbe per sempre uno dei pochi luoghi risparmiati dal "cattivo gusto" di chi vede nel cemento l'unica soluzione per uscire dalla attuale crisi economica. L'incontro con l'assessore Barbanente ci ha consentito di segnalarle un’ulteriore minaccia che incombe sui monti di Cisternino: il progetto di realizzazione, proprio in una zona panoramica ricca di siti di interesse archeologico, di una serie di villette "stile masseria" ad opera di una società straniera con sede in un noto paradiso fiscale.
Ed allora ci domandiamo e vi domandiamo: di chi è la responsabilità di tutto ciò se non delle amministrazioni che hanno approvato strumenti urbanistici che consentono di costruire villaggi turistici, in zone, non a caso, ricche di vincoli, in aree ancora incontaminate. E non è un caso che sul sito del FAI “i luoghi del cuore” (www.iluoghidelcuore.it) , la zona dei "Colli di Cisternino sull’Adriatico" sia quella più segnalata nel comune di Cisternino. Siamo dunque stanchi di vedere svenduti i gioielli di famiglia, siamo stanchi di sentire utilizzare la scusa della sicurezza, per realizzare inutili infrastrutture alle quali agganciare speculazioni edilizie. Non si può da una parte esaltare il fascino della Valle d’Itria e, dall’altra, incentivare la “cultura” del cemento e dell’asfalto che ne soffocherà inesorabilmente la bellezza.

In realtà, sin dalla costituzione del nostro comitato, vedevamo nella Giunta regionale un attore che si sarebbe schierato apertamente contro il progetto della "strada dei colli" approvato dal comune di Cisternino; ma non sempre le nostre aspettative hanno trovato
riscontro.
Alla Regione, per fortuna, le cose sembrano cambiate: l’assessore all’ecologia, il dott. Nicastro, noto per il suo impegno nel contrasto dei reati ambientali quando era sostituto procuratore della Repubblica, riteniamo rappresenti una garanzia per il rispetto delle regole; così come l’assessore Minervini, orientato verso una mobilità sostenibile, avrà senz’altro la sensibilità per comprendere l’importanza di risparmiare quell’area da costose, quanto inutili per la collettività, “autostrade”; l’assessore Barbanente ci sta già dimostrando il suo impegno e di questo le siamo davvero grati.
Riconoscere  – finalmente – nelle istituzioni, almeno quelle regionali, una sensibilità verso “il bello”, verso il vero patrimonio della nostra terra, ci rasserena, nella consapevolezza che l’aggressione al territorio,  non trae origine soltanto dall’abusivismo dei singoli ma, assai di frequente, da politiche urbanistiche sconsiderate, regolarmente votate nei consigli comunali, magari alla vigilia di campagne elettorali.