lunedì 24 gennaio 2011

"niente di nuovo sul fronte occidentale"

è il titolo del famoso romanzo di Erich Maria Remarque che ci viene in mente in questi giorni, mentre attendiamo la sentenza del TAR Lecce sulla "strada dei colli". L'attesa, si sa, può essere logorante ma se è altrettanto vero che l'attesa non toglie la speranza, diventa quanto mai opportuno utilizzare proficuamente il tempo che ancora ci separa dal verdetto.
Perché nel frattempo ne sono successe di cose. Il riferimento è, in particolare, all'intervento del C.I.P.E. nella gestione dei fondi stanziati per la realizzazione della strada dei colli, ma anche al progetto della "circonvallazione di Cisternino" ed agli interventi nella zona artigianale. Il "Palazzo", ancora una volta tace, ma noi attendiamo, convinti, come siamo, che il silenzio - senz'altro adeguato a molte occasioni - non sia altrettanto opportuno quando proviene da una Pubblica Amministrazione tenuta ad informare tutti i cittadini del proprio operato. Esigenze derivanti dal periodo pre-elettorale, si dirà, ma noi, invece, ci teniamo particolarmente a conoscere cosa stia accadendo. E' un fatto che il CIPE abbia ufficialmente chiesto chiarimenti sulla gestione delle risorse destinate al progetto della "strada dei colli" e che il procedimento di verifica potrebbe anche concludersi con la revoca del finanziamento. Restano invece ancora avvolte nel mistero le determinazioni dei nostri amministratori in merito alla concreta possibilità di realizzare l'opera.


Continuiamo a credere che in un momento di profonda crisi del sistema politico e sociale divenga fondamentale stringersi attorno a quanto abbiamo di più prezioso e solido: la cultura. Salvare dal declino la cultura della bellezza, la cultura del nostro paesaggio rimarrà comunque il nostro obiettivo e ciò a prescindere dall'esito del giudizio. Il problema più grande, infatti, non è costituito soltanto dal singolo progetto - sia che questo si chiami "strada dei colli" o "circonvallazione di Cisternino" - ma soprattutto dalla necessità di  recuperare il senso del "Bene Comune", spesso costretto a cedere il passo agli interessi di pochi. Il benessere, i posti di lavoro non si creano fagocitando la campagna e costruendo stradoni e palazzine tra gli ulivi e i siti archeologici (dopo il degrado di Pompei non ci aspettiamo certo maggior attenzione per gli insediamenti di Cisternino) ma valorizzando ed investendo nel patrimonio che già possediamo che, credeteci,  è raro e prezioso. Non va dimenticato che l'articolo 9 della Costituzione impegna alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della Nazione; ma, si sa, in questo periodo, la Costituzione non è tenuta in grande considerazione!!! Ed allora non ci resta che attendere ... e, nell'attesa, non ci resta che sperare di potere un giorno apprezzare maggiore trasparenza e comunicazione da parte dei nostri amministratori e, soprattutto, maggiore sensibilità per la nostra cultura.


Comitato per la Salvaguardia dell'Ambiente
e del Territorio - Cisternino