domenica 24 gennaio 2016

il senso del paesaggio

"Un buon paesaggio, che sia piacevole e identificativo del luogo, è un bisogno per tutti noi. Un buon paesaggio produce un senso di benessere, un cattivo paesaggio produce malessere. Il paesaggio incide anche sulle nostre azioni e sulle nostre scelte"



Il senso del paesaggio
Che il paesaggio sia importante per il nostro benessere, lo intuiamo: cerchiamo luoghi la cui vista dia il senso di armonia, di vivacità o di singolarità (e ciò che è armonico non è ostile, ciò che è vivace è allegro, ciò che è singolare prefigura cose nuove e quindi interessanti); fuggiamo invece i luoghi la cui vista dia il senso di disordine, di piattezza, di prevedibilità. Un paesaggio equilibrato e ordinato produce calma, sicurezza psichica e godimento estetico; un paesaggio disordinato o con elementi di casuale dissonanza produce disagio. Le dissonanze e le varietà possono produrre un bel paesaggio, purché non siano banali e gratuite.
Un carattere saliente dei paesaggi è la loro identità. Un paesaggio è bello anche quando è riconoscibile come forma attesa di un determinato luogoè brutto quando contiene elementi estranei che non si riconoscono come identificazioni del luogo: un edificio con tetto piano in montagna o un tetto con falde molto inclinate in un luogo mediterraneo produrranno, ad esempio, un senso di disturbo e la loro visione sarà un elemento dissonante del paesaggio.
Peraltro, sarebbe riduttivo considerare i paesaggi soltanto come fonti di godimento estetico. Se la piacevolezza è una qualità importante del paesaggio, il grado di benessere o di malessere che esso può produrre è legato a contenuti più complessi e meno immediatamente percepibili, che sono una condizione essenziale per un paesaggio vivibile. Dei ruderi possono essere esteticamente godibili perché toccano le corde di una visione romantica ancora presente nella nostra cultura: la loro veduta, però, è funzionale ad un paesaggio visitabile, ma non a un paesaggio abitabile. Una costruzione ipertecnica può essere bellissima come luogo di attrazione, ma disastrosa come luogo del vivere quotidiano, perché priva di elementi della memoria propri della nostra cultura.
La qualità del paesaggio, quindi, deriva in varia misura secondo i casi da aspetti estetici, quali l'ordine, l'equilibrio formale, la varietà ed anche il disordine pittoresco e le dissonanze singolari, ma anche da aspetti di identità, cioè da forme di una struttura che riconosciamo adatta alla funzione del vivere, siano esse singole o nel loro insieme.