giovedì 6 febbraio 2014

Il punteruolo grigio imperversa sule colline!


Quante belle palme antiche andate perdute con l'africano insetto rosso che implacabile e vorace consuma distrugge ed emigra. Molti rimedi si stanno provando con qualche successo ma il danno arrivato via mare ormai è fatto. 
Il danno per fortuna non è ancora stato perpetrato in una di quelle piccole parti d'Italia così tante e così peculiari di cui siamo ricchi. Siamo nelle Puglie di sud/est che affacciano sull'Adriatico, ultimo lembo delle murge, in valle d'Itria territorio di trulli e agricoltura riscoperto gradualmente grazie a un turismo maturo. In questa parte boschiva e panoramica del comune di Cisternino è prevista da decenni la costruzione di una ferita d'asfalto in piena zona naturalistica e frequentatissima da camminatori, ciclisti, cavalieri e quant'altro riguarda il tempo libero Slow che comprometterebbe in modo irreversibile il paesaggio e l'ambiente la cui vocazione è agricola e turistica. Come mossi da irrefrenabile istinto divoratore stanno dunque per giungere i nuovi punteruoli grigi variante ancora più potente e pericolosa perché dotata di lame e denti d'acciaio fino all'ultimo invisibili come in agguato per sferrare il loro attacco bituminoso e puzzolente alle centinaia e centinaia di alberi secolari che vegetano tranquilli e floridi offrendoci da sempre frutti, legname, ombra, riparo e ossigeno. Punteruoli giganti, onnivori e assordanti pronti a macinare anche chilometri e chilometri di muri a secco antichi costruiti con tanta maestria e fatica dai contadini. E' il momento di fermarli seriamente, chi di dovere non può più attendere bisogna usare tutte le armi pacifiche della conoscenza per impedire la diffusione della pandemia di cui conosciamo bene le conseguenze gravi.

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