giovedì 16 gennaio 2014

super-strada o ecoturismo?

Sono l’autore di una guida trekking della Calabria uscita da un anno e mezzo. In più, la mia guida trekking della Puglia e Basilicata deve uscire a giugno 2014. Scrivo per la casa editrice Rother Bergverlag di Monaco in Baviera, la più rinomata casa editrice del settore trekking, montagna e outdoor di lingua tedesca.
Le due guide sono le prime delle tre regioni meridionali in lingua tedesca. Il successo del primo libro, cioè migliaia di copie vendute entro dicembre 2013, indica, che migliaia di individui e famiglie hanno scoperto il meridione italiano come meta di ecoturismo. Si aspetta che il libro sulla Puglia si venda ancora di più, perché la Puglia è abbastanza nota in Germania.
Bisogna sottolineare che l’ecoturismo evita l’alta stagione. La stagione adatta per godersi i paesaggi, per osservare piante e animali e per attività fisica in natura come trekking è la primavera e l’autunno. Quindi, aiuta alle strutture ricettive e gastronomiche a guadagnare anche fuori da luglio e agosto. Vale a dire, che l’ecoturista medio spende di più paragonato al turista classico in spiaggia.
Ora, la chance di rinforzare questo pregevole tipo di turismo è in forte pericolo nella Valle d’Itria.
Ho inserito due itinerari nella guida trekking che riguardano la Valle d’Itria: uno attorno ad Alberobello (che è stato obbligatorio) e l’altro attorno al Monte Le Fregole, che interessa le contrade cisterninesi di Monti, Casalini e Specchia. Quest’ultimo itinerario è inserito nell’elenco dei 10 più begli itinerari di tutta la guida. Si è saputo da analisi marketing, che questo elenco influenza molto la decisione dei clienti, dove passare le vacanze.
Ora ho saputo che proprio in questa zona deve essere costruita una superstrada. Vi assicuro, che se la superstrada verrà costruita, l’ecoturismo sarà finito in questo territorio. Il turista che cerca la natura intatta e tranquilla non si fermerà più. In altre parole: quella tipologia di turismo che ha iniziato a funzionare da poco nell’Italia del Sud e che sarà il futuro del turismo sta per essere distrutto da un progetto stradario che non porta bene tranne alcuni posti di lavoro durante il breve periodo della costruzione.
Perciò mi rivolgo a Voi con l’appello: non distruggere il paesaggio unico e insieme ad esso il futuro dell’economia turistica nella parte più bella della Valle d’Itria! Non accelerare l’automobilista a trascorrere la Valle d’Itria, invece avvantaggiare il turismo lento e sostenibile! Benno Zimmermann

Nessun commento:

Posta un commento